FAEMA Express Your Art – Limited Edition
Il mondo del caffè di gruppo Cimbali torna sponsor di Photofestival, presentando ad Art&Caffeine l’esposizione Limited edition di Faema Express Your Art nel primo Flagship di Faema del mondo!
Un’abitudine che diventa extra ordinaria. Un gesto che diventa opera d’arte.
Nata nel 2017 e organizzata in collaborazione con EyesOpen!, rivista di cultura fotografica, “Express your Art – Limited edition” valorizza alcuni importanti contributi in mostra per più di due anni nell’Hangar 100 di Mumac ed esposti nella versione originale o con opere selezionate negli anni successivi in diverse altre occasioni.
Questa Limited Edition vede protagonisti le opere originali di tre fotografi profondamente diversi tra loro ma da cui l’aroma del caffè si sprigiona in modo paradossalmente materico ed “espresso”: Maurizio Galimberti, che con le sue destrutturazioni d’autore ha scomposto e ricomposto l’iconica E71; Beatrice Speranza, che crea alchimie di “presenze” tra la pura poesia e la concretezza della materia che ci connette con la vita reale, accanto all’interpretazione di Matteo Valle, che attraverso le sue visioni dei dettagli esalta la bellezza delle macchine per caffè come fossero modelle.
Un estratto d’arte, di fotografia e di cultura che risuona in modo armonico nel flagship store di Faema, luogo di incontro non convenzionale, in piena movida milanese, dove la formazione e le creazioni di coffee specialists e coffee lovers di tutto il mondo si miscelano per tradursi in nuove esperienze e suggestioni.
Beatrice Speranza
Emoziona Beatrice Speranza. Presenza è la sua parola chiave. Presenza positiva l’energia che emana. Beatrice è una fotografa poetessa, gentile e rispettosa, delicata e sognante. Così le sue opere, tra cui le fotografie ricamate con fili rosso fuoco per Express Your Art di Faema. Perché Beatrice ricama. Ricama con i sogni, con le idee, con le sensazioni, ricama sulle sue foto come “esercizio di presenza meditativo”, donando loro un respiro concreto e manuale, ormai desueto con il digitale. “L’intervento ex post – ci spiega l’artista - prolunga riposiziona gli scatti in un tempo sospeso, che è unione di sensazioni passate, ancora vive e destinate a permanere nel presente. La mia arte è nata da un’esigenza personale: usare l’antica tecnica meditativa del ricamo per fermare alcuni momenti e attirare su di essi una rinnovata attenzione. Ne è chiaro esempio il lavoro che ho realizzato per Express your Art per Faema, che mi ha portato a osservare tutto con altro occhio. La scelta stessa del bar di Roma con la sua E61 mi ha fatto sentire la storia, la tradizione che va oltre l’oggetto da fotografare. Vedevo nella macchina da caffè e nell’ambiente stesso un film. Così ho interpretato in modo poetico e leggero un oggetto che mi ricordava una locomotiva a vapore, per la sua forza, consistenza ma anche per gli sbuffi di vapore che emana: la macchina del caffè. Non ho potuto trasporre su tela il profumo di caffè, che resta nel mio cuore, come altri scatti che diventano per me memoria attiva, consapevolezza che siamo più di quello che sembriamo, che tutto cambia, che siamo pervasi e circondati da energia positiva. Ne ho avuto testimonianza anche recentemente, quando durante MIA Photo Fair sono stata avvicinata da una donna con un’energia pazzesca: era un’ex campionessa di sci che mi ha coinvolta in una mostra per portare l’arte contemporanea ad alta quota con opere di diversi artisti, tutte dedicate al Monte Bianco, la montagna Sacra. Con le mie Presenze, le foto ricamate, ho voluto porre l’attenzione su questi due aspetti: il desiderio di elevazione e allo stesso tempo la sacralità data dalla nostra madre terra, con la sua natura, le sue vette. Portare il cielo alla terra, legarle in un abbraccio nel desiderio di unione.
Questa è la magia del mio lavoro: fissare con un’immagine una sensazione, un’energia su cui ricamare sopra nuove Presenze”.
Matteo Valle
Il focus sul dettaglio è la cifra distintiva di Matteo Valle che, forte di una consolidata esperienza in scatti nel mondo del beauty traduce in bellezze ricercate anche le macchine da caffè. “Ho un ricordo molto vivido e piacevole di questo lavoro – ci confessa il fotografo -, perché è stata una delle poche volte in cui ho avuto la possibilità di una committenza che mi permetteva esecuzioni libere, in stile reportage in una città brillante e stimolante come Stoccolma. Da sempre amo il fotogiornalismo, che mi permette di scoprire persone e mondi attraverso la macchina fotografica, vedendo cose e persone su cui altrimenti mi sarei soffermato in modo molto diverso. La collaborazione con gruppo Cimbali è stato progetto interessantissimo, che mi ha dato vigore come un buon caffè, perché lavorare insieme a fotografi di tale levatura mi ha permesso di percepire la forza di una miscela di creazioni diverse. La scoperta della vicinanza di processi e dettagli del mondo del caffè con quello della fotografia e paradossalmente anche del make up, mi ha permesso di interpretare il gesto di sorseggiare un caffè e l’espresso stesso come un modo di condivisione e aggregazione che ignoravo. Ora vorrei focalizzarmi su nuovi progetti, dove la ricerca dei dettagli diventa uno stile nuovo per condividere idee fresche e mettere a fuoco anche la vera bellezza che persone e macchine possono esprimere attraverso i loro particolari”.
Maurizio Galimberti
La Faema E71 scomposta dal fotografo delle Polaroid ha assunto la consistenza della Diva, che sembra viva nella sua irregolarità e nel suo movimento. Un’immagine suggestiva, dilatata come un mosaico dadaista.
“Sono più un artista che un fotografo – aveva confermato Maurizio Galimberti quando concluse la sua opera per Faema -. Guardo la fotografia per l’imprecisione che il fattore emotivo deve suscitare con le mie immagini. Ritrarre il soggetto nel suo intimo, toccandolo con la macchina foto, come un atto d’amore, è un’operazione fotografica strana, che mi permette di andare oltre la perfezione e di entrare dentro l’anima dei soggetti e delle cose. E dentro le storie degli oggetti, come in questo caso nella E71. Sono molto soddisfatto di quest’opera, perché ho ottenuto un bel ritmo con alcune file irregolari che danno movimento e dilatano l’immagine”.
Interpretazioni, dettagli, scomposizioni di artisti che hanno donato alle macchine Faema nuovi significati, insolite interpretazioni con evidenti suggestioni. Da rivedere per scoprire nuove prospettive.
Info:
Mostra temporanea “Faema Express Your Art – Limited Edition”
Flagship Faema Art&Caffeine, via Forcella 7, Milano
Da martedì 4 a venerdì 7 giugno 2019, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.