Caffè d’arte

Dall’arte, nell’arte, il caffè è protagonista della scena culturale, su tela e sul bancone.

Opere con note di caffè
Nell’Ottocento, l’esotica bevanda aveva già spopolato non solo nei ceti più alti ma anche in quelli più umili, tanto da comparire su tavolini e tra le mani di dame e camerieri che hanno segnato correnti e periodi, impressionisti prima di tutti. Le istantanee della grande stagione parigina dei caffè spazia dalla naturale Fine della Colazione di Renoir alla Colazione nello studio di Manet, che dipinge anche un richiamo al caffè nell’opera titolata Coppia al Pere Lathuille.
Poco dopo appariranno i dipinti italiani come Al Caffè di Zandomeneghi e l’omonimo dipinto di Milesi, la leziosa Conversazione al Caffè di Boldini e il luminoso Pergolato di Lega.
Indimenticabile l’energia che ci regala la Terrazza del Caffè la Sera di Van Gogh che ha così reso famosa la place de Forum di Arles. Evocativo di un’altra epoca il fumoso Tavolo del caffè di Munch, la Donna con caffettiera di Paul Cézanne e Lorette with cup of coffee di Matisse.
Nel Novecento il caffè è ritratto nelle sue molteplici sfaccettature: chiassoso nella Petit Dejeuner di Juan Gris, denso e sociale nel Caffè Greco di Guttuso, intimo nei Nottambuli e in Automat di Hopper fino a tornare natura morta – come il primo quadro che ritrasse il caffè – nelle opere di Botero, o nell’ironica The Countess’ Morning Levée di William Hogarth.

Caffetterie d’arte in Italia
Ammirare opere d’arte che ritraggono il caffè è premessa per cogliere una nuova tendenza: assaporare il caffè d’arte, concedendosi una pausa di stile in un bar a museée, ovvero in un angolo all’ombra delle collezioni più importanti del mondo. La scelta sta diventando sempre più ricca ma pochi caffè possono competere con quello sorseggiato nella nuova Caffetteria del MUMAC, circondati da macchine che hanno fatto la storia dell’espresso, o al Bar Luce, piccolo gioiello all’interno di Fondazione Prada, dall’atmosfera ovattata anni ’50 dove, tra flipper e jukebox, spicca una splendida FAEMA E61 vintage.
Apripista milanese di questa nuova dimensione del caffè d’arte è stata la Triennale, dove la Caffetteria e Terrazza, immancabilmente bianche e con pezzi di design, sono veri luoghi da vivere, lasciando che lo sguardo sia libero di correre su uno dei parchi più belli di Milano.
Sempre a Milano il gesto di sorseggiare un caffè diventa stellato al Mudec nel caffè bistrò del premiato chef Bertolini, mentre assume il fascino di una notte stellata nei foyer del Teatro alla Scala. Parimenti suggestivo è ordinare un espresso seduti tra gessi e statue originali a uno dei pochi tavolini del Caffè Museo Atelier Canova Tadolini a Roma, il cui fascino colpì persino Stendhal.

Bar nei musei più suggestivi al mondo
Altro panorama al Cafè Marly del Louvre, dove i tavoli esterni si affacciano sulle piramidi di vetro di Ming Pei. La cornice rispecchia l’atmosfera del luogo: lussuosa e vellutata di stampo neoclassico contemporaneo, molto distante dallo squisito stile decò del Cafe Sabarsky nella deliziosa Neue Galerie di New York dove ci si può concedere un caffè viennese accompagnato da una fetta di Sacher Torte.
Infine due piccole gemme: il Kunsthistorisches Museum Cafè, allestito nella monumentale sala a cupola dell’omonimo museo dove si possono ammirare opere straordinarie e il Cycladic Cafè, giardino segreto nel cuore di Atene che avvolge con il suo ambiente minimalista dopo la visita emozionante della raccolta Goulandris del museo d’arte delle Cicladi.