“Il bello attrae, il sublime commuove”, scriveva Kant. Ed è vero, soprattutto quando si ha consapevolezza della magia che si può percepire intorno a noi semplicemente ascoltando, aprendosi al nuovo, sentendo le emozioni e l’umanità dell’altro. Non solo delle persone ma anche delle arti.
Ce lo dimostra e insegna Giuseppe Califano, compositore, direttore d’orchestra e soprattutto maestro preparatore, che oltre a formare orchestre e cori ama avvicinare le persone alla musica classica, preparandoli.
Così, in occasione della prima del Teatro alla Scala 2017-2018 con Andrea Chénier, il capolavoro di Giordano che fu battezzato proprio alla Scala nel 1896, gruppo Cimbali non si limita a sponsorizzare la cena di gala della serata inaugurale, ma ospita anche all’interno di MUMAC la diretta dell’opera preceduta da un’introduzione di Giuseppe Califano, esperto dell’Accademia Teatro alla Scala, attento a sensibilizzare il pubblico non tanto sugli aspetti tecnici e stilistici del libretto o della musica ma sul contesto e sulle caratteristiche umane di Giordano.
Perché, ci spiega il Maestro, “l’opera è un prodotto culturale frutto d’intuizioni, capacità ma anche studio, contesto, storia, umanità, profonda umanità”.
Umanità armonica
Umanità di un librettista che scrive la storia di un poeta di 28 anni che viene ghigliottinato per amore, passione, ideali. Umanità di un compositore che, come Mascagni, dopo aver inventato uno stile nuovo, frequentando i caffè con gli scapigliati sulle note del verismo della Carmen, di pochi anni precedenti, ha avuto difficoltà a replicare il capolavoro. Umanità di un uomo che ha trasformato in musica la sua tenacia, curiosità, intuito. “Proprio narrare gli aspetti più umani, le situazioni più curiose, come il fiuto che ebbero i più grandi compositori per certe storie e melodie che le vestissero come una seconda pelle – afferma Giuseppe Califano – è fondamentale per avvicinare le persone a ciò che stanno per ascoltare: così ci apriamo a un ascolto diverso, più consapevole ma anche più vicino e famigliare”.
Invito all’ascolto
L’invito all’ascolto senza giudizio è una delle bacchette magiche che Califano muove, specialmente davanti a giovani platee, per creare, in un crescendo di climax, la consapevolezza che esitano due tipi di musica: la musica composta per intrattenere e quella per comunicare. “Amo abbattere i pregiudizi perché spesso non si conosce l’opera ma se ne ha un’idea precisissima. Così al mio giovane pubblico chiedo cosa ascoltano e insisto senza giudizio sulla qualità della musica e sul modo di ascoltarla, perché spesso la vivono come puro intrattenimento, in modo molto diverso da quello che si vive a un concerto. L’importante è lasciare aperta un’ampia scelta, senza illudersi di scegliere ma diventando consapevoli di poter scegliere. Proprio per questo amo avvicinare le persone alla musica perché è un’arte immediata ma va frequentata e approfondita, per educarsi al gusto”.
Educazione al gusto
Educazione al gusto, quindi, che come avviene per una tazzina di caffè può sprigionare nuovi piaceri, nuove emozioni. “Avere consapevolezza di quel compositore, di quel periodo storico e di quel brano musicale – conclude il Maestro – permette di scegliere come ascoltarlo, immergendosi in universi differenti”. E quando si sceglie e soprattutto si ascolta in modo consapevole, per quanto paradossale possa sembrare, ci si autorizza a lasciarsi toccare da nuove melodie, da nuove tonalità, percependo note sublimi che commuovono.
INFO
Giovedì 7 dicembre 2017, ore 17
In occasione dell’inaugurazione della stagione scaligera 2017-2018 con l’opera Andrea Chenièr diretto da Riccardo Chailly, il Museo sarà aperto dalle 18.00 alle 22.00 per assistere alla diretta dal Teatro alla Scala di Milano.
Ingresso libero, posti limitati, prenotazione obbligatoria alla mail mumac@gruppocimbali.com