Nel senso del presente

Il presente richiede cura, intesa nel senso arcaico di responsabilità di come guardiamo l’oggi per affrontare il domani. Abbiamo attraversato mesi di mancanza: mancanza di normalità, di contatto, di gesti semplici, come confrontarsi prendendo un caffè. Però abbiamo imparato, grazie a queste mancanze, ad apprezzare le presenze, soprattutto quando attestano intenzione e partecipazione, perché diventano veri e propri omaggi alla res publica.

Sembra un circolo virtuoso, ma anche il vaccino può esser inteso come espressione di una scelta che permette di riscoprire il senso del presente. Ne è esempio la proposta di ospitare subito tra le curve di MUMAC, un centro vaccinale inusuale contro il Covid19.
“È stata – ha detto il Presidente del Gruppo, Maurizio Cimbali – una decisione spontanea e condivisa da tutta la famiglia, perché siamo consapevoli che l’impegno corale con il quale abbiamo lavorato in questo ultimo anno testimoni quanto ci sia la consapevolezza che, sempre di più, l’interesse comune sia prioritario su tutto. La volontà di mettere a disposizione della comunità il nostro Museo della Macchina per Caffè è stata per noi un’occasione tangibile per far sì che le somministrazioni possano essere il più possibile veloci, così da raggiungere un’alta percentuale della popolazione vaccinata per incominciare a tornare alla normalità”.

Normalità che non può più essere scontata ma si riscopre radicata sul territorio, attraverso esperienze vicine, calde e vitali, profondamente immerse nel quotidiano.

Espresso come un rito e accolto come un gesto d’incontro, il caffè rafforza nel suo luogo di cultura il senso del presente e la speranza di costruire insieme un orizzonte in cui riconoscersi.

 

“Fin dalla fondazione del Museo, qui a Binasco – ha commentato il sindaco Riccardo Benvegnù – Gruppo Cimbali ha dimostrato quanto sia importante la collaborazione su più piani per valorizzare un luogo comune. Perché fare del bene porta bene non solo alle centinaia di persone vaccinate ogni giorno in un contesto di indubbia bellezza, ma soprattutto perché dimostra concretamente che la storia del caffe è parte integrante della nostra cultura. Pensiamo a quante imprese sono nate intorno a un caffè, letterario come espresso, simbolo di relazione, contatto, possibilità di stare insieme godendoci momenti di convivialità, riflessioni, creatività. Oggi più che mai caffè significa unirsi per ritrovarsi”.

Illuminata riflessione che trova eco nelle parole di Maurizio Cimbali: “Io credo che sia dovere di ognuno di noi, nel momento drammatico che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, dare tutto l’aiuto e il contributo possibile per uscire da questo lungo periodo di grande difficoltà.

Mai come ora, infatti, dopo i lunghi periodi di isolamento e di lavoro a distanza, sentiamo il bisogno di tornare a contatto con la normalità. Il rito del consumo del caffè al bar è proprio uno dei momenti di socializzazione più significativi e tipici delle nostre abitudini. Ne abbiamo sentito la mancanza, abbiamo riscoperto la capacità di tirar fuori il meglio da ciascuno di noi, perché le risorse dell’essere umano vanno oltre ciò che pensiamo”.

 

La capacità di offrire più di ciò che immaginiamo traspare in modo consistente nell’entusiasmo di investire nell’impresa sociale, nonostante il periodo difficile. O forse – come accadde nel secondo dopoguerra – proprio grazie al periodo difficile. Perché impresa, oggi, è condividere una cultura solidale e partecipativa, anziché chiudersi a rimarcare le perdite. È offrire eccellenza italiana sul territorio e attestarla in tutto il mondo. È trasformarsi per esser sempre più sostenibili, capitalizzando le innovazioni tecnologiche senza mai perdere di vista il valore umano, intriso di consapevolezza e attenzione verso l’altro.

“Accogliere i bisogni altrui per soddisfarli al meglio– conclude il Cavaliere del Lavoro – è sempre stato centrale nel nostro lavoro. Ricordo ancora le domeniche mattina in visita, al seguito di mio padre, nei locali dei nostri principali clienti, da Alemagna a Zucca. Lì ho imparato quanto sia importante saper rispondere prontamente alle esigenze. La stessa ricerca continua nei nostri prodotti, da LaCimbali a Faema, di soluzioni qualitative, digitali e green esprime quanto sia forte l’impegno per offrire ai nostri clienti eccellenza e perfezione. Ma anche relazione e conoscenza: l’apertura del Museo ai visitatori, pur mantenendo in funzione l’hub vaccinale, è un altro importante passaggio per condividere il meglio, sapendo che abbiamo ancora tanto da fare”.

Sono lezioni. Lezioni di vita, che insegnano il valore della proattività e della resilienza, ma anche del coraggio di essere critici con se stessi, senza accontentarsi mai di ciò che si è appreso. Il lavoro vale metà dell’opera. L’altra metà è riscoprirci persone presenti, vere espressioni di una comunità che solo unendosi può rinascere più forte di prima.

 

A cura di Margherita Pogliani, content and story contributor.